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Notaio Digitale, le videointerviste per raccontare la professione

Comunicare la propria professione e competenza: è questa la finalità di Notaio Digitale, progetto comunicazione digitale volto a rafforzare le potenzialità dello Studio Notarile con le migliori soluzioni in ambito web, marketing, comunicazione e grafica, che vogliamo presentarvi attraverso le immagini.
In un momento storico fortemente legato al web e che spinge verso una costante e sempre maggiore digitalizzazione, i Professionisti non posso sentirsi esonerati e restare ancorati a modalità lavorative e comunicative del passato.
Per darvi un esempio concreto di quello che intendiamo proporre e di quello che per noi è un Notaio Digitale, per l’appunto, vi proponiamo la nostra videointervista, realizzata per il cliente Bit Sistemi, nel corso del Convegno del Comitato Regionale Notarile Pugliese, tenutosi ad Ostuni il 22 e 23 settembre 2017.
La bellezza delle immagini si fonde alla qualità tecnica, così come ben si sposa la capacità di centrare il focus dell’evento.
Lasciamo, però, che a darvi effettiva conferma di ciò siano proprio le videointerviste e le parole del nostro cliente Bit Sistemi.

A voi non restare che cliccare Play!

 

Video all’insaputa sui social? Nuovo reato da novembre

Postare sui social audio video all’insaputa dell’interessato potrà diventare reato. I social network, grandi protagonisti del nostro tempo, sono un potente mezzo di comunicazione e, al contempo, uno strumento da utilizzare secondo precise regole. Quest’ultimo aspetto, nell’utilizzo più comune di Facebook & Co., viene spesso ignorato, ma a sollevare l’attenzione sul tema ci pensa la legge 103/2017.
Stiamo parlando della legge delega per la riforma delle intercettazioni, entrata in vigore lo scorso 3 agosto, e che entro tre mesi, a partire da novembre, dovrà disciplinare il reato di fraudolenta diffusione di riprese audio/video e di conversazioni telefoniche di una persona inconsapevole.

Il reato potrebbe essere punibile anche con una condanna fino a quattro anni di carcere. Niente allarmismi però: “osserviamo” casi ed eccezioni per capire meglio quando e come è possibile agire.
La punibilità vi è quando le registrazioni, anche telefoniche, o le riprese hanno lo scopo di colpire e recare danno e sono svolte con l’inganno nei confronti dell’interessato.
Non si tratta di azioni illegali, invece, la ripresa o la registrazione utilizzate nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o di cronaca.
Allo stesso tempo un’ulteriore finalità positiva è la diffusione del video per migliorare l’immagine altrui. In tal caso non vi è sanzione penale.

Nessuno stop generale, quindi, agli audio o ai video, contenuti molto apprezzati sui social, ma attenzione alla realizzazione, finalità e diffusione degli stessi.

Rivoluzione LinkedIn, tutte le novità della piattaforma

Novità per LinkedIn, che cresce anche grazie alla “collaborazione” con Microsoft. L’azienda statunitense ha lanciato un’app dedicata per Windows 10, rilasciata nel Windows Store, che, per mezzo di notifiche visualizzabili direttamente su desktop, potrà gestire più facilmente conversazioni, relazioni e nuove opportunità. Andiamo per ordine: sono state reintrodotte due funzioni molto utili che permettono all’utente di sapere chi ha condiviso un suo post o un suo articolo. Fa il suo ritorno anche il pop-up che permette di ricevere informazioni su un iscritto, solo passando il mouse sul nome. Al contempo, in questa scia di integrazioni che vedono l’utente come protagonista, si potrà attivare o disattivare a piacere qualunque notifica.
Ad oggi un utente della piattaforma può già sapere chi visualizza il suo profilo, ma LinkedIn vuole superarsi dando la possibilità agli utenti, tramite la Research appearance, di sapere quante e quali persone hanno effettivamente, e quindi non casualmente, cercato un altro contatto.

Udite, udite: la novità più attesa e richiesta è data dall’introduzione dei video nativi. Proprio come su Facebook, si potranno caricare i video su LinkedIn direttamente dall’app. Questa funzione, precedentemente testata solo per gli influencers, riguarderà tutti, anche se in Italia bisognerà attendere un po’ prima che sia disponibile. Appare evidente la volontà di LinkedIn di “mettersi alla pari” con gli altri social in termini di fruibilità e, al contempo, fidelizzare gli utenti e non far abbandonare la piattaforma.
Il servizio web punta in alto e lo fa garantendo l’indicizzazione “totale” di tutto ciò che avviene nella rete di LinkedIn. Se fino ad oggi si poteva scegliere di condividere con i propri collegamenti o rendere visibile il proprio post a tutto il “popolo” di LinkedIn, d’ora in poi postare sul “social network del lavoro” significherà comunicare con tutto il “pubblico” del web, anche al di fuori della piattaforma.
Informativo e interattivo, propone anche il resoconto giornaliero, o meglio un riassunto, in cui raccoglie tutte le notizie più rilevanti e discusse dai contatti di ogni utente.
Insomma tante integrazioni e novità tutte da sperimentare che, se utilizzate al meglio, possono trasformarsi in interessante ampliamento della rete e nuove opportunità di business.